le differenze fra whisky e bourbon spiegate in poche parole
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Whisky e Bourbon: quali le differenze?
Whisky e Burbon sono praticamente due varianti dello stesso prodotto, Innanzitutto dovreste sapere che anche sul termine e sulle tipologie di whisky esistono dei “sottogeneri”
- Scotch whisky: whisky di derivazione scozzese
- Irish whisky: whisky irlandese
- Whisky giapponese
- Bourbon: indica lo stesso tipo di distillato ma che viene prodotto esclusivamente negli Stati Uniti e che deve rispondere a determinate caratteristiche produttive e organolettiche per essere definito tale in etichetta.
Possiamo affermare che con la parola "whisky" si definisce il liquore di cereali fermentati e distillati.
Quello irlandese e statunitense è chiamato anche "whiskey", mentre quello scozzese e canadese è "whisky", termine che, tuttavia, prevale nell'identificazione della bevanda a livello globale.
LA DIFFERENZA STA NEL DISCIPLINARE
Il whisky o whiskey è una bevanda alcolica, ottenuta dalla distillazione di un mosto fermentato composto da orzo in purezza o in alcune tipologie da quest’ultimo in unione ad altri cereali in percentuale variabile. I cereali possono essere maltati e non maltati, che viene successivamente invecchiata in botti di legno, generalmente di quercia. Il più famoso è sicuramente quello prodotto in Scozia dove si producono due categorie di prodotti profondamente diverse: il whisky di puro malto (in pratica un’acquavite di malto d’orzo) e il blended whisky composto da acquaviti di puro malto e distillati prodotti in colonna da un singolo cereale (single grain whisky) o miscele (grain whisky).
La definizione "scotch whisky" è legalmente protetta dal 1988, quando venne approvato dal Parlamento britannico un regolamento chiamato "Scotch Whisky Act", che definisce "scotch whisky" un whisky con le seguenti caratteristiche quando è prodotto in una distilleria della Scozia utilizzando acqua ed orzo maltato (con l'unica aggiunta di grani interi di altri cereali) ed il tutto è stato:
- macerato nella distilleria stessa
- trasformato in un substrato fermentabile solo con sistemi enzimatici endogeni
- fermentato unicamente con l'aggiunta di lieviti;
- è stato distillato a una gradazione alcolica in volume inferiore al 94,8% in modo che il distillato abbia un aroma ed un sapore ricavati dalle materie prime utilizzate nel metodo di produzione;
- è stato stagionato in un magazzino doganale in Scozia in botti di rovere (legno di quercia) di capacità non superiore a 700 litri per un periodo non inferiore a 3 anni;
- conserva il colore, l'aroma e il sapore impartiti dalle materie prime utilizzate e dal metodo di produzione ed invecchiamento;
- non ha avuto aggiunta di altre sostanze a parte l'acqua ed eventualmente caramello.
Il Bourbon whiskey, o Bourbon whisky, si contraddistingue esclusivamente come il distillato prodotto negli Stati Uniti secondo un preciso disciplinare. Per prima cosa, deve essere prodotto assolutamente solo su suolo statunitense.
La materia prima deve essere composta almeno per il 50% da mais e poi da altri cereali tra cui segale, malto e grano; l’alcol non deve superare l’80% alla distillazione, mentre in affinamento il valore massimo consentito è il 62%.
Sempre riguardo all'affinamento, quello del Bourbon viene effettuato esclusivamente in botti nuove di quercia americana, fatte tostare in diversi modi a seconda del distillato finale che si vuole produrre. Ma una cosa che distingue il Bourbon dagli altri whisky è l’assenza di qualunque aggiunta di additivi o coloranti (come ad esempio il caramello). Devi sapere infatti che nel Bourbon è ammessa solo l’acqua, che serve a far diminuire la gradazione alcolica fino al valore del 62%.
Non è un segreto che i whisky giapponesi, distillati che contano su una tradizione ormai secolare (la prima distilleria risale al 1923), siano i più ricercati al mondo. Tanto che i single malt invecchiati con definizione d’età sono praticamente introvabili e vantano quotazioni stellari. Le nuove regole stabiliscono che anche se solo uno dei seguenti criteri non dovesse essere rispettato, le aziende produttrici non potranno utilizzare diciture come “Japanese whisky” o "Japanese Whiskey", né in alcun modo instillare nell’acquirente l’idea di un prodotto giapponese.
- i processi di saccarizzazione, fermentazione e distillazione devono avvenire in una distilleria in Giappone;
- l'acqua utilizzata deve provenire da una fonte ubicata in Giappone;
- la materia prima deve essere un cereale maltato (es. orzo, segale, grano). Non sono ammessi cereali non maltati;
- il whisky deve essere invecchiato per almeno 3 anni e il processo d'invecchiamento deve avvenire in Giappone;
- il whisky deve essere imbottigliato in Giappone e deve avere un grado alcolico di almeno 40%.
Parlando di gusto, invece, le principali differenze tra un whisky scozzese ed un bourbon sono da individuare fondamentalmente nel mix di sentori. Ad esempio, il bourbon, a base di mais, offre sensazioni burrose, dolciastre e molto forti, a cui si aggregano note speziate, legnose, caramellate, e a tratti erbose e speziate, con punte di vaniglia e pop-corn. L’affumicatura, in perfetto stile americano, è più simile all'intensità fumosa di un barbecue, a differenza di quella dei whisky torbati scozzesi, erbata/amaricante